IPPOCASTANO

centella
CENTELLA ASIATICA
30 Gennaio 2019
meliloto
MELILOTO
30 Gennaio 2019

IPPOCASTANO

ippocastano 1

ippocastano 1

L’ippocastano (Aesculus hippocastanum) è un grande albero, alto fino a 25 m, con chioma ampia e folta. Le foglie sono caratteristiche, palmato composte, con 5-7 penne, delle quali la centrale, più sviluppata, ha margine dentato. I fiori formano vistose pannocchie erette, con petali bianchi con macchie rosse o rossi. La fioritura si ha in aprile-maggio. Il frutto è una capsula tonda, con pericarpo spinoso, contenente da uno a quattro semi di color marrone con una grande macchia bianca basale.

Principi attivi
Fino a quando non è stata pubblicata la lista BEL-FR-IT* (aprile 2014) negli integratori di origine vegetale potevano essere utilizzati solo corteccia, fiori, foglie, gemme. Attualmente, invece, è possibile utilizzare come droga, anche negli integratori, solo i semi. I semi contengono flavonoidi, glucosidi cumarinici ( esculina, esculetina, scopolina,fraxina), glicosidi flavonoidici e soprattutto saponine triterpeniche tra cui l’escina, alla quale soprattutto sono attribuite la proprietà terapeutiche.

Proprietà
L’estratto secco dei semi di ippocastano viene utilizzato , sia per uso orale che per uso locale, per il trattamento delle flebopatie degli arti inferiori ( insufficienza venosa cronica) caratterizzata da pesantezza delle gambe, crampi notturni, prurito e gonfiori. L’escina sembra ridurre l’esaltata attività degli enzimi lisosomiali nelle flebopatie croniche, cosicché viene impedita la demolizione del rivestimento glicoproteico all’interno della parete capillare. Con la diminuzione della permeabilità vasale, viene impedita l’essudazione di frazioni proteiche a basso peso molecolare, di estratti e di acqua negli spazi estra-vasali. IL meccanismo d’azione dell’ippocastano semi viene così riassunto da Zepernick: “ esso risiede in una accelerazione della velocità di circolazione ematica con contemporaneo aumento del reflusso venoso e del tono delle anastomosi artero-venose. L’escina sviluppa una lieve attività spasmolitica, antiflogistica ed antiedematosa. La influenza sugli eventi tromboembolici nonè certamente da attribuire a processi anticoagulanti ma circuitodinamici.” Il dosaggio medio giornaliero è di 30-150 mg. L’ assorbimento di escina è limitato ma rapido così come l’eliminbazione /1/3 per via biliare, 2/3 per via renale). Per questo motivo possono essere utili somministrazioni ripetute nella giornata Non dà accumulo negli organi.

Effetti collaterali
In alcuni casi, dopo somministrazione orale, si verificano prurito, nausea, disturbi gastrici. Per tale motivo è consigliabile assumere prodotti a base di estratti di ippocastano dopo i pasti o in forme gastro resistenti. L’escina possiede proprietà irritanti locali data la elevata tendenza a legarsi a sostanze proteiche e lipidiche, alterando la struttura delle membrane cellulari. Per questo motivo nei preparati per uso topico si preferisce usare escina liposomiale o associare lipidi ad alto contenuto di insaponoficabile. Dalla letteratura non risultano controindicazioni particolari all’uso di estratti di ippocastano né vengono evidenziate interazioni con altre sostanze.